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Lunedì, 12 Maggio 2014 20:56

Il sapore della storia e le gesta dei legionari

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La passione per l’Antica Roma e per la storia dell’Impero ha cattura da sempre la fantasia e l’immaginazione di grandi e piccini; nell’Antica Volcei il sapore della storia passa di anno in anno e come di consueto si è svolta il 16-17-18 agosto la 33° edizione di Historiae Volceianae “Il gusto della storia”, in uno dei palcoscenici più emozionanti del nostro territorio, il parco archeologico urbano dell’antica Volcei. Durante le tre giornate ogni aspetto della vita degli antichi romani è stato magicamente rievocato: dalle musiche, ai costumi, alle danze, all’accampamento.

 

Storia, arte e gastronomia si sono incontrate a metà strada tra i piaceri della tavola e l’approccio al patrimonio archeologico della cittadina. Nei giorni dell’evento il Museo Archeologico Nazionale “ M. Gigante” si è rilevato essere il teatro di un percorso didattico estremamente ricco che ha accompagnato i visitatori in un avventuroso viaggio a ritroso nel tempo. L’ultima tappa della visita al museo si è svolta all’interno del chiostro adiacente al museo, all’interno del quale diverse e numerose sono state le attività affrontate dall’associazione culturale Legio I Italica di Villadose che ha allestito un accampamento Romano, li dove il visitatore ha potuto scoprire strategie, tattiche, armamenti, addestramento e combattimento dei legionari. Riferimento irrinunciabile per tutti è stato il convivio dominato dalle ricette dell’Antica Roma, infatti come noi tutti sappiamo uno degli aspetti più importanti della vita degli antichi romani fu l’abbandonarsi ai piaceri della buona tavola. Infatti la cena costituiva uno spettacolo che faceva parte integrante del concetto di «otium», intervallato da danze, audizioni musicali, esibizioni di giocolieri e comici.

La specificità della 33° edizione delle Historiae Volceianae è stata la possibilità concessa ai turisti di partecipare come protagonisti al convivium organizzato per festeggiare il matrimonio tra Bruttia Crispinae e lo sposo, l’imperatore Commodo. Durante il convivium sono stati proposti menù per sperimentare la gastronomia del tempo: alla moda di Trimalcione, brillante ricco romano descritto da Petronio nel suo Satyricon, alla moda di Catone, illustre censore della Roma repubblicana e amante della campagna con i suoi prodotti. Diverse sono state le specialità gustate dai commensali individuate dal ricettario di Apicio, festaiolo romano, che scialacquò un patrimonio per soddisfare la sua passione per la buona tavola ed i cibi più raffinati.

Il Gruppo di Antropologia Sociale e Danze Antiche di Villadose, basandosi su un’ attento studio di rinvenimenti archeologici ed attraverso fonti letterarie antiche, ha permesso ai villeggianti di  assistere a rievocazioni accurate ed uniche immerse  in un ambiente altrettanto  unico come il parco archeologico urbano di Volcei.

Un’occasione quella delle Historiae Volceianae che ha visto attrarre numerosissimi turisti, che in quell’occasione hanno potuto apprezzare oltre alle meraviglie e ai sapori del territorio la vernissage dedicata al fenomeno del brigantaggio Post-Unitario nella provincia di Salerno. Nella location di Palazzo Forcella i visitatori hanno ammirato una mostra ricca di documenti e foto dell’epoca organizzata in occasione del 150° anniversario dell’Unità D’Italia, concretizzatasi grazie al patrocinio dell’Archivio di Stato di Salerno e curata da F.Manzione, T.Rosamilia e C. Albanese.

 

Le Historiae Volceianae evento ormai consolidato, ideato e realizzato dall’associazione Pro Loco di Buccino –Volcei, nasce dalla fusione della rinomata sagra della pasta e dalla rievocazione delle storiche nozze, l’evento nasce non per abbandonare o dimenticate le radici contadine dei nostri nonni ma per esaltarne i contenuti e le tipicità arricchendole con quella storia ha creato la differenza e che ha permesso ad una civiltà di esistere e svilupparsi senza nessuna discontinuità, far convivere le due realtà insieme è possibile, due realtà parallele l’Antica Volcei e l’odierna Buccino l’una indispensabile all’altra.

 

Marcello Nardiello

 

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